Sicurezza ed efficacia della terapia di prima linea basata su Bevacizumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato
I risultati di due studi di fase 3 hanno mostrato che il trattamento di prima linea con Bevacizumab in combinazione con la chemioterapia migliora gli esiti clinici nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule non-squamoso avanzato o ricorrente.
Lo studio SAiL ( MO19390 ) è stato condotto allo scopo di valutare sicurezza ed efficacia del trattamento di prima linea con Bevacizumab ( Avastin ) combinato con chemioterapia standard nella pratica clinica.
Nel periodo 2006-2008, pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule non-squamoso avanzato, metastatico o ricorrente sono stati arruolati in questo studio in aperto, a singolo gruppo, di fase 4 in 40 Paesi.
I pazienti idonei presentavano malattia localmente avanzata, metastatica o ricorrente inoperabile e documentata a livello istologico o citologico ( stadio IIIB-IV ); un performance status secondo l’Eastern Cooperative Oncology Group ( ECOG ) di 0-2 e funzione ematologica, epatica e renale adeguata.
I pazienti sono stati trattati con Bevacizumab ( 7.5 o 15 mg/kg ogni 3 settimane ) più chemioterapia standard fino a 6 cicli, seguita da monoterapia con Bevacizumab fino a progressione della malattia.
L’endpoint primario era rappresentato dalla sicurezza.
Alla fine ( luglio 2009 ), è stata valutata una popolazione per intention-to-treat di 2.212 pazienti.
L’incidenza di eventi avversi clinicamente significativi ( grado 3 o superiore ) di interesse particolare è risultata generalmente bassa; il tromboembolismo si è manifestato in 172 ( 8% ) pazienti, l’ipertensione in 125 ( 6% ), il sanguinamento in 80 ( 4% ), la proteinuria in 67 ( 3% ) e l’emorragia polmonare in 15 ( 1% ).
Nel corso dello studio 57 ( 3% ) pazienti sono deceduti a causa di questi eventi avversi, con tromboembolismo ( 26 pazienti, 1% ) e sanguinamento ( 17.1% ) come cause più comuni.
Gli eventi avversi gravi più comuni di grado uguale o superiore a 3 che i ricercatori hanno ritenuto associati a Bevacizumab sono stati embolia polmonare ( 28 pazienti; 1% ) ed epistassi, neutropenia, neutropenia febbrile e trombosi venosa profonda ( tutti osservati in 13 pazienti [ 1% ] ).
Bevacizumab è stato temporaneamente interrotto dopo 28 ( 2% ) dei 1347 eventi di sanguinamento e dopo 72 ( 7% ) dei 1025 eventi di ipertensione; è stato interrotto in modo definitivo dopo 110 ( 8% ) eventi di sanguinamento e dopo 40 ( 4% ) eventi ipertensivi.
Non sono stati riferiti nuovi segnali di sicurezza.
In conclusione, questi risultati hanno confermato il buon profilo di sicurezza del trattamento di prima linea con Bevacizumab in combinazione con vari regimi di chemioterapia standard per il trattamento del tumore del polmone non-a-piccole cellule non-squamoso in fase avanzata. ( Xagena2010 )
Crinò L et al, Lancet Oncol 2010; 11: 733-740
Pneumo2010 Onco2010 Farma2010
Indietro
Altri articoli
Nivolumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso: studio di fase 3 randomizzato versus Docetaxel CA209057
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore al polmone non-a-piccole cellule...
Nivolumab nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule squamoso: studio randomizzato di fase 3 versus Docetaxel CA209017
La sicurezza e l'efficacia di Nivolumab ( Opdivo ) 3 mg/kg come agente singolo per il trattamento del tumore del...
ASCO24 - Il consolidamento con Durvalumab nel carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio limitato ha migliorato la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione. Studio ADRIATIC
Lo studio ADRIATIC ha dimostrato che il trattamento di consolidamento con Durvalumab ( Imfinzi ) dopo chemioradioterapia concomitante ha migliorato...
Studio EVOKE-01: Sacituzumab govitecan versus Docetaxel nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico precedentemente trattato
Lo studio di fase III EVOKE-01 ha mostrato un miglioramento numerico ma non statisticamente significativo della sopravvivenza globale con Sacituzumab...
Tecentriq a base di Atezolizumab nel trattamento di: cancro uroteliale, cancro del polmone non-a-piccole cellule, cancro a piccole cellule polmonare, cancro mammario triplo negativo, carcinoma epatocellulare
Tecentriq è un medicinale che contiene il principio attivo Atezolizumab, ed è impiegato nel trattamento delle seguenti forme di cancro:...
Sunvozertinib per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato o metastatico pretrattato con Platino e mutazione da inserzione dell'esone 20 di EGFR - Studio di fase 2 WU-KONG6
Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...
Studio NADIM II: trattamento neoadiuvante con Nivolumab più chemioterapia basata su Platino versus sola chemioterapia nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile in stadio IIIA o IIIB
Il 20% circa dei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) riceve una diagnosi in stadio III. In...
Camrelizumab neoadiuvante più chemioterapia a base di Platino versus chemioterapia da sola nei pazienti cinesi con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule resecabile in stadio IIIA o IIIB: studio TD-FOREKNOW
Il beneficio di Camrelizumab neoadiuvante più chemioterapia per il tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile in stadio...
Telisotuzumab vedotin in combinazione con Erlotinib nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule che esprime la proteina c-Met
La sovraespressione delle mutazioni della proteina c-Met e del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) può coesistere...